Centro Studi “G. Donati”, Pistoia: “La Liberazione non è patrimonio di
un singolo partito ma di tutti gli Italiani”.
Di Giancarlo Niccolai
Il 25 aprile ricorre, come ogni anno, la Festa della Liberazione.
E' una giornata fondamentale per la storia d'Italia, in quanto si ricorda la
liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Assume,
dunque, un particolare significato, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di
resistenza al nazifascismo dei movimenti politici e militari durante la seconda
guerra mondiale. Il periodo storico della Resistenza durò circa 20 mesi,
dall'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943 ai primi giorni del maggio
1945. Persone di tutte le estrazioni sociali e con differenti ideologie
politiche si unirono per ribellarsi alla dittatura. La loro lotta si tradusse
in una vera e propria guerra civile che da una parte vedeva gli italiani
fascisti e dall'altra gli italiani antifascisti.
Chi combatteva nella Resistenza era partigiano. I
partigiani non erano un esercito vero e proprio ma erano civili che si armavano
come potevano e si riunivano in gruppi per attaccare il nemico. Il movimento
della Resistenza era caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di
molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, monarchici,
azionisti, cattolici, socialisti, liberali, repubblicani, anarchici), riuniti
nel Comitato di Liberazione Nazionale (C. L. N.) i cui partiti avrebbero più
tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra, partecipando
attivamente alla nascita della Repubblica. La Resistenza costituisce, quindi,
il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della
Repubblica Italiana. Potremmo dire che fu un 'secondo Risorgimento'. Ha scritto
l'ex presidente Giorgio Napolitano: "II 25 aprile è una ricorrenza ricca
di significati e di implicazioni, possiamo trovare in quell'esperienza motivi
forti di orgoglio e di fiducia come italiani, oltre che rendere omaggio a quanti
combatterono e a quanti caddero per la libertà e l'indipendenza. La Liberazione
non è patrimonio di un singolo partito, ma di tutti gli italiani". E'
importante che i giovani conoscano quelle tristi vicende e riflettano sul
valore e il significato della Resistenza, collegandola efficacemente al vissuto
personale e alle loro quotidiane sfide. Rivolto ai giovani, Pietro Calamandrei
diceva: "Dietro ogni articolo della Costituzione dovete vedere giovani
come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero
essere scritte su questa Carta".
Nessun commento:
Posta un commento