ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA
E DELL’ETA’ CONTEMPORANEA IN PROVINCIA DI PISTOIA
Liana Millu
Da una superstite del lager di
Auschwitz Birkenau
lettere ai nuovi testimoni
A cura di Mauro
Matteucci
Il libro è sostanzialmente un epistolario a tre: la scrittrice Liana
Millu, Mauro Matteucci (docente dell’ISA Petrocchi) e gli studenti di alcune
classi dell’Istituto. Liana Millu era diventata celebre per il suo libro Il fumo di Birkenau (pubblicato dalla
Giuntina) sulla sua esperienza nel lager. La scelta della scrittrice – un’ebrea
pisana, poi vissuta per gran parte della sua vita a Genova – fu dovuta al fatto
che la classe era in maggioranza femminile e si voleva privilegiare la
scrittura di una donna nel descrivere l’inferno concentrazionario del campo di
sterminio. La scelta si rivelò felice: la Millu intrattenne con grande
freschezza e capacità comunicativa per circa dieci anni, dal 1996 (primo contatto
telefonico) fino alla morte avvenuta nel febbraio 2005, un fecondo dialogo con
gli studenti del Petrocchi, nonostante il naturale avvicendarsi delle classi.
Lo scambio epistolare cominciò nel giugno 1997 in occasione dell’allestimento
della mostra Auschwitz. La memoria
educante (momento importante sul piano educativo per l’intera scuola
pistoiese), ma contatti con gli studenti
c’erano già stati precedentemente, in particolare in occasione della visita
della classe I C biennio sperimentale dell’Istituto stesso ai lager di
Auschwitz-Birkenau. Da allora s’instaurò un dialogo costante sia per telefono sia
per lettera.
La scelta di pubblicare queste lettere ubbidisce a un duplice
obiettivo: da una parte ricordare nel decennale della scomparsa (è morta il 6
febbraio 2005) una grande scrittrice, educatrice e testimone, che seppe dare
sicuramente una delle testimonianze più toccanti della vita nel lager;
dall’altra rivolgere un messaggio, in particolare alle giovani generazioni – a
questo fine si ispira la scelta del titolo
Care ragazze, cari ragazzi con cui cominciano le lettere inviate agli
studenti – di fronte alla complessità del tempo presente, in cui le diversità debbono convivere e
arricchirsi vicendevolmente senza portare a scontri cosiddetti di civiltà. Gli aspetti educativi sono d’altra parte
predominanti nelle lettere della Millu: consigli, esortazioni, apprezzamenti. Chi
seppe resistere con la sua umanità e resistenza etica alla volontà malefica di
chi voleva cancellarle, può dare oggi ai giovani un insegnamento ineludibile
basato sui valori fondanti della convivenza civile, come la tolleranza, il
rispetto e la cura dell’altro. Proprio per questo a Liana Millu è stata
dedicata una pietra nel Giardino dei Giusti di Pistoia presso la parrocchia di
Vicofaro.
Il libro è composto di 112 pagine articolate in queste parti:
-
l’introduzione del dottor Roberto Barontini
presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea in
provincia di Pistoia,
-
la prefazione di Mauro Matteucci,
-
le lettere di Liana Millu,
-
nota biografica sulla scrittrice,
-
la postfazione
di Piero Stefani, esperto di ebraismo, amico e curatore di alcune pubblicazioni
della scrittrice,
-
l’appendice documentaria con articolo di Cesare
Sartori su “La Nazione” che riassume i progetti educativi del “Petrocchi”,
-
l’appendice fotografica.
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della
Fondazione Caripit.
Mauro Matteucci, curatore
dell’opera, è coordinatore del Centro di documentazione e di progetto don
Lorenzo Milani di Pistoia, collaboratore del Centro Studi Giuseppe Donati di
Pistoia insieme al quale ha promosso il Giardino dei Giusti di Pistoia congiuntamente
a don Massimo Biancalani, parroco della parrocchia di Vicofaro, oltre che
docente nei corsi di alfabetizzazione degli immigrati presso l’associazione San
Martino de Porres.
Giancarlo
Niccolai – Presidente Centro Studi “G.Donati” - Pistoia
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