Alla commemorazione davanti al monumento "Memoria Storica" in Piazza Mazzini, erano presenti il Vicesindaco Daniela Belliti; il Prefetto Angelo Ciuni; il Presidente del Centro Studi "G. Donati" Giancarlo Niccolai; il Questore Salvatore La Porta; studenti delle scuole superiori; una delegazione di lavoratori dell'Hitachi Rail e rappresentanti delle forze dell'ordine.
Un intervento del Vicesindaco Belliti e poi uno del Prefetto Ciuni per ricordare quel momento drammatico nella storia repubblicana in cui era in gioco la libertà e la democrazia da una scontro terroristico che ne segna l'apice ma anche la fine successiva per il rinsaldarsi delle varie componenti civili della nazione di fronte ad un attacco che ne voleva piegare la resistenza.
Gli uomini della scorta che hanno perso la vita per difendere Aldo Moro sono dei martiri che hanno testimoniato con il sacrificio della vita il valore della libertà, di contro ad un nuovo pericolo che è più insidioso e meno visibile, quell'egoismo collettivo che sfalda una società in tanti atomi senza appartenenza dove è più difficile una resistenza comune ad “attacchi esterni.
Dopo l'assassinio di Aldo Moro il paese reale slitterà verso il riflusso degli anni '80 e la fine degli anni di piombo ma dove la corruzione dei partiti esploderà a breve per arrivare alla fine della Prima Repubblica.
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