Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia "Giorgio La Pira"

Il mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano “convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerraGiorgio La Pira

venerdì 18 aprile 2014

25 Aprile 2014: Per fare memoria!


Centro Studi "G. Donati" Pistoia


Sono ormai trascorsi quasi 70 anni da quando anche la nostra città di Pistoia si liberò unitamente alle vittoriose armate alleate - e definitivamente - dalla lunga oppressione nazifascista. Nel passato si è - giustamente - molto insistito sul ricordo di chi ha combattuto con le armi in pugno. Questa, però, era una piccola avanguardia di un esercito di gran lunga più numeroso che resistette dimostrando con eroismo incomparabile e silenzioso, veramente meraviglioso e senza precedenti nella storia dell'Italia. Chi erano?
Milioni di contadini che in tutte le maniere rifiutarono di consegnare il bestiame alle autorità nazifasciste. Migliaia di operai delle fabbriche militari (a Pistoia SMI e San Giorgio) che sabotavano la produzione militare. Erano artigiani, commercianti, bottegai che ignoravano le draconiane imposizioni delle autorità nazifasciste.
Questo era l'esercito, nella stragrande maggioranza cattolici, che non combatteva con le armi, ma con la disobbedienza passiva. Non volevano né aspettavano ricompense, erano mossi dall'amore di patria e dalla loro fede negli ideali cristiani.
Questo "esercito" aveva dei centri di raccolta nelle parrocchie e nei conventi maschili e femminili che senza parere svolsero un'opera attiva per proteggere gli ebrei dalla deportazione nei lager di sterminio, i giovani renitenti alla leva di Salò dalla fucilazione, gli uomini dalle razzie nazifasciste e anche gli antifascisti e i partigiani dai rastrellamenti. I sacerdoti, le suore, i frati rischiavano la vita per queste azioni, tanto più meritorie perché non chiesero ricompense.
Sono gli stessi centri che anche oggi provvedono a sfamare e accogliere tante persone bisognose o in fuga dal proprio paese perché perseguitate o in cerca di una vita migliore.
Nel 70° della Liberazione si ricordi quanti, cattolici e laici anonimi, furono le retrovie sicure della Resistenza e che ancora oggi si impegnano per superare questo momento di grave crisi economica, sociale e politica del nostro paese.
Viva le Resistenza!

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