Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia "Giorgio La Pira"

Il mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano “convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerraGiorgio La Pira

sabato 23 luglio 2016

Programma definitivo XXXIV Giornata Internazionale "Giorgio La Pira"

Programma definitivo 
XXXIV GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE, DELLA CULTURA 
e DELLA SOLIDARIETÀ 
"GIORGIO LA PIRA" 
2016


domenica 17 luglio 2016

La Nazione - 17 luglio 2016


Dichiarazioni del Sen. Vannino Chiti sui fatti accaduti a Nizza


NIZZA. CHITI: UNITA' FORZE DEMOCRATICHE BATTERÀ IL TERRORISMO 

"Voglio esprimere la partecipazione più sincera al dolore del popolo francese per il grave e vile attentato a Nizza, nel giorno in cui si celebrava la festa della Repubblica, i cui valori di libertà, uguaglianza e solidarietà sono diventati patrimonio comune delle democrazie nel mondo". Così Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato. 

"La barbarie del terrorismo - aggiunge il senatore del Pd - ci colpisce, provoca lutti e dolori ai nostri popoli, ma non ci abbatterà. L'unità di tutte le forze democratiche, animate da valori di civiltà saprà sconfiggere in modo definitivo il terrorismo e mettere al bando la pratica della violenza. Anche gli atti criminali di questi giorni ci ricordano che c'è ancor più bisogno dell'Unione Europea: solo così si può essere protagonisti nel mondo e garantire la sicurezza ai nostri cittadini".

sabato 9 luglio 2016

In ricordo del Cardinale Silvano Piovanelli


È scomparso il Cardinale Silvano Piovanelli. 
Lascia un vuoto nella vita della Chiesa e nella società civile. 

Nell'anno 1990 gli fu attribuito il Premio Internazionale della Pace "Giorgio La Pira". 
Sarà ricordato come esempio di dialogo e di magistero. 

GIANCARLO NICCOLAI
Presidente Centro Studi "G. Donati"

venerdì 8 luglio 2016

Alle origini Cristiane del Diritto di Resistenza

di Marcello Paci
 
I regimi tirannici si sono sempre manifestati sin dall’antichità, ma solo nel Medioevo fu elaborato il diritto di resistenza nei confronti del principe tiranno (= principe iniquo) con radicamento nel pensiero cristiano (cattolico e protestante), prevalentemente da coloro che combattevano la monarchia, cioè dai c.d. monarcomachi, ma non solo.

Non mancarono coloro che negarono tale diritto ritenendo che il cristiano era comunque chiamato al martirio sino alla morte, pur di non sottrarsi all’obbedienza assoluta.

Tra i diversi autori (filosofi o teologi o entrambi) che invece lo ammettevano il modo di concepire il diritto di resistenza variava nella sua ampiezza e modalità di esercizio secondo la classificazione che segue e che si riporta in estrema sintesi:

a) Diritto di resistenza individuale e/o collettivo.
La resistenza è del popolo più che un atto individuale espressa o direttamente o (meglio) mediante le rappresentanze per ceti.
La resistenza individuale veniva ammessa come atto personale di disobbedienza civile sino al martirio pur di non prendere parte ad un sopruso (es. Tommaso Moro).
La resistenza è quindi attiva ma esercitata con mezzi pacifici; il tirannicidio veniva prevalentemente negato in quanto peggiore del male da risolvere.

b) Diritto di resistenza preventivo e successivo.
Tommaso D’Aquino sviluppa il diritto di resistenza in via preventiva: occorre impedire che il monarca devii dai propri compiti e per mantenere tale scopo prevede i consiglieri ed i ministri del re da un lato, e le rappresentanze dello stato per ceti dall’altro. (i c.d. “Governi misti”). Il diritto di resistenza successivo si sostanziava nella deposizione del monarca o da parte del Papa o del popolo o direttamente o mediante le rappresentanze per ceti.

c) Diritto di resistenza per tornare al giusto reggimento o per superare il sistema vigente.
Nella prima ipotesi la sostituzione del monarca era vista proprio in funzione del ripristino dell’ordine violato. Nella seconda, invece, la rimozione del monarca costituiva la premessa per un cambiamento di sistema.

Come evidenziato dallo storico Wolfgang Reinhard l’elaborazione e l’esercizio concreto del diritto di resistenza ha favorito l’affermarsi del principio di sovranità popolare.
La storia stessa del nostro Paese si caratterizza dal fatto che dalla Resistenza all’occupazione nazi-fascista si è passati alla nuova Costituzione Repubblicana che ha all’art. 1 comm. 2° sancisce il Principio di Sovranità Popolare.

All’assemblea costituente Giuseppe Dossetti nella seduta del 21 novembre 1946 aveva proposto il seguente articolo: “La Resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino”.

giovedì 7 luglio 2016

MIGRANTE UCCISO. CHITI: PAROLE SONO PIETRE, A VOLTE PROIETTILI 


"Le parole con cui era stata offesa la moglie del giovane nigeriano assassinato a Fermo - 'sei una scimmia africana' - dovrebbero essere un monito alla politica, ricordare che nella dimensione pubblica le parole sono pietre, a volte proiettili". Lo afferma il Senatore del Pd Vannino Chiti

"Non si può restare indifferenti - prosegue l'esponente dem - o giustificarci con un 'tanto non è possibile far niente', di fronte al dilagare della barbarie. Pochi giorni fa a Dacca, 9 italiani e 7 giapponesi torturati e fatti morire ad opera di terroristi perché stranieri e non di religione islamica. 

Una destra reazionaria e movimenti anti-sistema che per un pugno di voti cercano di sfuggire a definizioni di schieramento politico, incoraggiano il diffondersi di egoismi, la perdita di solidariet à e umanità. Un pericolo attraversa l'Europa e l'Occidente: una barbarie che realizza in forme nuove orientamenti e comportamenti propri di un nazismo culturale e politico. 

La sinistra in Europa non è all'altezza della sfida. Balbetta impaurita, cerca di porre freni all'intolleranza, di addolcire le impostazioni della destra e dei movimenti anti-sistema. 

Bisogna andare con coraggio e coerenza contro corrente: accoglienza e sicurezza possono e devono caratterizzare le politiche, ma non si riuscirà a farlo senza affrontare con determinazione e sconfiggere razzismi, egoismi, paure irrazionali che ci rendono disumani".

sabato 2 luglio 2016

Dichiarazione di Papa Francesco dopo l'attacco terroristico a Dacca



Papa Francesco si dice "profondamente rattristato dalla violenza insensata perpetrata contro vittime innocenti a Dacca" in un messaggio di cordoglio inviato alla Diocesi di Dacca dal Segretario di Stato Pietro Parolin. 

Esprimendo le sue “sentite condoglianze” il Papa “affida i morti alla misericordia di Dio e assicura le proprie preghiere alle famiglie in lutto e ai feriti”.