Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia "Giorgio La Pira"

Il mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano “convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerraGiorgio La Pira

giovedì 25 agosto 2016

Terremoto in Centro Italia, 241 morti Si cercano i dispersi, aperta un'inchiesta 
Cronaca | www.avvenire.it 


È di 241 morti il bilancio ufficiale provvisorio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 6 che ha colpito ieri il Centro Italia. Il numero delle vittime in mattinata è stato rivisto al ribasso. In particolare si contano 184 ad Amatrice, 46 ad Arquata e 11 ad Accumoli, secondo gli ultimi dati di prefetture e Protezione civile. I feriti ricoverati negli ospedali sono 264. 215 persone sono state estratte vite dai soccorritori. Duemila gli sfollati ospitati nelle tende. Non sono ancora quantificati invece i dispersi: i soccorritori continuano a scavare a mani nude nei tre comuni più colpiti dal sisma, ma le speranze di trovare qualcuno in vita, a questo punto, sembrano poche.

Per tutta la notte si sono registrate scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 4.5 alle 5:17 con epicentro tra Accumoli ed Arquata del Tronto. Momenti di paura e il rischio di nuovi crolli in seguito ad un'altra violenta scossa (magnitudo 4.3) che si è registrata nel primo pomeriggio alle 14.36.

Aperta un'inchiesta per disastro colposo
La procura di Rieti, nell'ambito delle indagini già in corso da ieri sul sisma ha aperto un unico fascicolo "contenitore" con l'ipotesi di reato di disastro colposo. L'inchiesta è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Saieva e vede impegnati tutti i magistrati della procura reatina. L'inchiesta dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumuli.
Nelle tendopoli e nei centri di accoglienza allestiti tra Lazio e Marche è trascorsa la prima notte dopo il terremoto. Nel centro marchigiano di Arquata sono stati oltre un centinaio coloro che hanno scelto le strutture messe a disposizione dalla Protezione civile. Altri hanno invece dormito nel palazzetto di Amatrice o nelle tende portate ad Accumuli.

Nelle zone la temperatura si è mantenuta su livelli accettabili anche la notte. Quasi tutti sono quindi riusciti a dormire, pur nelle sistemazioni di emergenza. "Sono stremati dalle scosse", sottolinea uno dei soccorritori impegnati. "Abbiamo portato cibo e coperte a volontà", ha spiegato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. "Molti - ha aggiunto - sono stati quelli che hanno preferito cercare di dormire un po' nelle loro auto".

Spesso non lontano dalle case danneggiate dal sisma di magnitudo 6 che ieri ha squassato Lazio, Marche e Umbria, costringendo oltre 1.500 persone a lasciare le loro abitazioni.

È intanto proseguito senza sosta, nonostante il buio, il lavoro dei Vigili del fuoco per recuperare eventuali superstiti sotto alle macerie. Un lavoro delicato che ha interessato tutto il cratere del sisma. E nel quale sono impegnati 880 pompieri, con 250 mezzi, che si aggirano fra le strade spettrali di paesi che in alcuni casi, come Pescara del Tronto e Accumoli, non esistono più. Le speranze diminuiscono con il passare delle ore, ma nons ono ancora spente: a Pescara del Tronto una bambina di 10 anni è stata salvata dopo 17 ore.

"Il numero dei morti continua a crescere e ad Amatrice siamo già a oltre 200", ha intanto detto il sindaco della cittadina Sergio Pirozzi. Le ricerche si stanno concentrando nell'area dell'hotel Roma, dove risultavano registrate 32 persone. Due sarebbero nella lista dei dispersi. L'altro fronte è in via Grifoni, dove si trova un istituto religioso. Qui ieri risultavano disperse 7 persone, tra cui 3 suore e 4 anziane ospiti: questa mattina sono state recuperate 3 salme, ma ancora non sono state identificate. Il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, è sul posto.

Il governo stanzierà 50 milioni subito
"Il Governo stanzierà immediatamente già oggi nel Consiglio dei ministri 50 milioni di euro" per gestire l'emergenza; lo ha confermato il vice-ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini.

FONTE: http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/terrenoto-centro-italia-prima-notte-in-tenda.aspx

martedì 16 agosto 2016

In ricordo di Giuseppe Donati e Alcide De Gasperi da parte del Centro Studi "G. Donati"

In ricordo di Giuseppe Donati e Alcide De Gasperi 
da parte del Centro Studi "G. Donati" 

Per il Centro Studi “Giuseppe Donati” di Pistoia agosto è un mese per ricordare. In questo periodo dell’anno, infatti, sono venuti a mancare due dei personaggi che hanno ispirato e, ispirano ancora oggi, l’operato del nostro Centro basato su progetti di politica democratica, di pace, cultura e solidarietà. 

Le due figure di cui parliamo sono: Giuseppe Donati (Parigi, 16 agosto 1931), da cui il Centro Studi di Pistoia prende il nome e Alcide De Gasperi (Borgo Valsugana, 19 agosto 1954). 

L'elemento che accomuna la vita di queste due straordinarie figure di uomini si realizza nella concezione stessa della politica come attività di servizio, che unisce e costruisce e non di potere, che, invece, prevarica e divide. Tali esempi dovrebbero costituire un valido riferimento nonché un monito per l'attuale classe politica del nostro paese. 



Giuseppe Donati fece del giornalismo una scuola di vita, una missione pagata a caro prezzo, e lasciò un’impronta di raro coraggio contro la violenza, la prepotenza, la falsificazione e la prevaricazione del fascismo. L’eredità che ci ha lasciato è enorme. In anni così complicati, infatti, la sua testimonianza spirituale, la sua intransigenza morale, la sua forza indomabile di combattente, di militante, sono le uniche energie con cui potremo ritrovare il senso di una battaglia che ci chiederà segni e gesti di coerenza e di capacità di dialogare senza ghetti e senza paura. 



Alcide De Gasperi, cofondatore e dirigente della Democrazia Cristiana, nutrì fin da giovane idee d'ispirazione cristianosociale. In qualità di parlamentare si oppose con decisione al fascismo, motivo per il quale, dopo essere stato isolato dal regime, venne successivamente incarcerato. Quello di De Gasperi fu, forse, il primo governo improntato sull'impegno umano e politico, volto a rinnovare l’Italia di quel tempo. 

Pensare a queste figure deve essere utile, oggi più che mai, per pensare ad un mondo più democratico, ad un mondo lontano da guerre e personalismi, rivolto all’altro, al più debole e per questo il Centro Studi “G. Donati” vuol continuare a ricordarli per tenere vivo il loro esempio, le loro parole, i loro insegnamenti anche e soprattutto per le generazioni future.

GIANCARLO NICCOLAI 
Presidente Centro Studi "G. Donati"

mercoledì 3 agosto 2016

Il ricordo del Vescovo emerito Mansueto Bianchi

IL RICORDO DEL CENTRO STUDI "G. DONATI" DEL VESCOVO EMERITO MANSUETO BIANCHI 




È scomparso il Vescovo emerito Mansueto Bianchi. 
Questo Centro Studi ha appreso la notizia con grande dolore ricordando la sua guida sapiente, i suoi saggi consigli e la sua collaborazione illuminata a molte iniziative intraprese. Tra queste, l'organizzazione delle Giornate Internazionali della Pace, della Cultura e della Solidarietà "Giorgio La Pira" da lui volute in Cattedrale di Pistoia. 
Sarà ricordato con stima e riconoscenza. 

Giancarlo Niccolai 
Presidente Centro Studi "G. Donati" - Pistoia

martedì 2 agosto 2016

Articolo don Alessandro Carmignani

"C'è bisogno di una nuova strada da percorrere: quella del dialogo, del confronto e dell’incontro soprattutto fra musulmani e cristiani di buona volontà che cercano di costruire la casa comune della pace."
Di don Alessandro Carmignani
Responsabile Cultura del Centro Studi "G. Donati" di Pistoia



“È guerra ma non di religione”: queste le parole che Papa Francesco ha gridato forte alla GMG di Cracovia davanti a centinaia di migliaia di ragazzi e al mondo intero. Parole controcorrente che indicano la via da percorrere, quella del dialogo, del confronto e dell’incontro soprattutto fra musulmani e cristiani di buona volontà che cercano di costruire la casa comune della pace.
L’appello della comunità islamica francese a tutti i fedeli musulmani dopo i fatti tragici avvenuti in Francia, in special modo dopo l’uccisione di padre Jacques Hamel mentre celebrava la messa, cioè di partecipare alla celebrazione eucaristica, è la dimostrazione evidente che qualcosa sta cambiando e che nuove prospettive di incontro si sono aperte. Da oggi nessuno potrà più bloccare o chiudere questo desiderio del cuore che vede la fatica della fiducia come l’unica strada possibile da percorrere. E il Centro Studi “G. Donati” già da anni fa la sua parte per creare occasioni di incontro per la pace, come nel 2012 in occasione della Giornata della pace che da ormai trentatré anni organizza a Pistoia e in cui volle insignire con il premio Izzeddin Elzir, presidente della Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII), riconoscendo “il suo impegno per un Islam non violento, aperto all’integrazione, che rispetta la libertà di scelta riconoscendo e rispettando i valori altrui”. Anche nel nostro territorio pistoiese le esperienze di incontro e solidarietà fra cristiani e musulmani trovano una bella evidenza nelle comunità parrocchiali di Marliana, Vicofaro e Ramini che da diversi mesi accolgono profughi anche di fede musulmana e che domenica scorsa hanno partecipato alla messa in segno di solidarietà con i cristiani e contro la violenza e il terrorismo. Occasione per dire a voce alta, con le parole di Oumarou giovane maliano accolto dalla comunità cristiana di Marliana da oltre due anni, e insieme agli altri fedeli musulmani, che “Dio è pace, e come comunità umana Dio ci chiama alla pace superando tutte le paure, rimanendo aperti a un cammino di giustizia e riconciliazione”. Dopo queste parole, davanti alla comunità riunita in preghiera, un grande applauso di liberazione e lo scambio fraterno della pace. Costruire la pace significa soprattutto valorizzare quei segni di solidarietà che viviamo accanto e da lì partire per costruire un mondo riconciliato. È con questo spirito che anche quest’anno, il 6 di Novembre nella basilica della Madonna dell’Umiltà, il Centro Studi “G. Donati" organizza la XXXIV Giornata della Pace, della Cultura e della Solidarietà, che vedrà tra i premiati anche padre Jihad Youssef, della comunità monastica di Mar Musa, a pochi chilometri da Damasco in Siria, la stessa di cui fa parte padre Paolo Dall’Oglio, rapito più di tre anni fa a Raqqa e della cui sorte non sappiamo ancora nulla. Sarà questa un’occasione, contro i profeti di sventura presenti anche in mezzo alla comunità cristiana, per testimoniare che la pace è possibile.