Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia "Giorgio La Pira"

Il mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano “convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerraGiorgio La Pira

mercoledì 13 agosto 2014

Pensare un mondo democratico: l’esempio di Donati, Minzoni e De Gasperi.



Per il Centro Studi “Giuseppe Donati” di Pistoia Agosto è un mese per ricordare. In questo periodo dell’anno infatti sono venuti a mancare tre dei personaggi che hanno ispirato l’opera di questa onlus pistoiese dedita a portare avanti un progetto di politica democratica, di pace, cultura e solidarietà.

Infatti Giuseppe Donati, da cui il Centro prende il nome, già aderente al Partito Popolare di Don Sturzo e direttore del giornale del partito, “Il Popolo” - attraverso le cui pagine si schierò apertamente contro il regime fascista - è stata una delle figure più significative del cattolicesimo democratico italiano, costretto ad abbandonare la patria in seguito ad un’inchiesta sul delitto Matteotti, morì a Parigi nella più estrema indigenza il 16 agosto 1931.

Alcide De Gasperi, cofondatore e dirigente della Democrazia Cristiana, è un’altra figura fondamentale della politica italiana e padre dell’Europa pensata come insieme di popoli che devono convivere in pace e democrazia. De Gasperi morì il 19 agosto 1954, dopo una vita di battaglie schierandosi al fianco dei più poveri e dei disoccupati, con la sua politica di ispirazione cattolica e volta alla giustizia sociale. Grande oppositore del fascismo, fu anche imprigionato dal regime e, dopo la liberazione dell’Italia, il suo governo fu il primo improntato sull’impegno umano e politico, volto a rinnovare l’Italia di quel tempo.

Don Giovanni Minzoni rappresenta l’altra faccia dell’impegno del Centro Studi “G. Donati”, la sua figura di cappellano durante la prima guerra mondiale e di membro del Partito Popolare, impegnato in ambito sociale e per la lotta ed il disprezzo verso il regime fascista, ne hanno fatto un esempio da perseguire. Minzoni, il 23 agosto 1923, subì un’aggressione di due squadristi che lo uccisero a bastonate.

Pensare a queste figure deve essere utile, oggi più che mai, per pensare ad un mondo più democratico, ad un mondo lontano da guerre e personalismi, rivolto all’altro, al più debole e per questo il Centro Studi “G. Donati” vuol continuare a ricordarli per tenere vivo il loro esempio, le loro parole, i loro insegnamenti.


Manuel Cesarini
Responsabile comunicazione Centro Studi “G. Donati”

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