Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia "Giorgio La Pira"

Il mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano “convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerraGiorgio La Pira

mercoledì 5 novembre 2014

Ricordo di un Giusto, Giorgio La Pira



Il Centro Studi Giuseppe Donati e il Centro di documentazione e di progetto don Lorenzo Milani di Pistoia  nel giorno dell'anniversario della morte di Giorgio la Pira, ricordato come Giusto tra le Nazioni nel Giardino dei Giusti di Pistoia, giudicano importante condividere il ricordo di un uomo che seppe mettersi sempre al servizio dei più deboli. Il sindaco di Firenze non solo seppe incarnare con estrema coerenza evangelica la sua scelta di credente, ma anche vivere l’impegno politico, ricercando sempre soluzioni di giustizia per andare incontro a coloro che erano in difficoltà. Di fronte a una politica sempre più lontana da chi vive nel bisogno estremo in tempi di gravissima crisi sociale ed economica, la testimonianza di Giorgio La Pira rifulge come un esempio di chi seppe indicare scelte difficili, ma fondanti per una vera e autentica convivenza civile. Perciò  riteniamo utile oggi, anche in preparazione della 32a Giornata Internazionale della Pace, della Giustizia, della Cultura e della Solidarietà,  sottoporre alla riflessione alcuni suoi bellissimi pensieri di estrema attualità:
Il poeta percepisce il mistero della persona umana e quindi il mistero universale, perché percepisce il mistero dei popoli, della loro vocazione e la loro missione storica, quindi tutto, perché percepisce nella distinzione delle Patrie il mistero dell'intera famiglia umana.
Gli uomini sono in attesa; essi giudicano la verità della religione secondo la fecondità di questa nella vita sociale.
10.000 disoccupati, oltre 200 sfratti [...], 17.000 libretti di povertà [...]. Scusi: davanti a tutti questi "feriti", buttati a terra dai "ladroni" – come dice la parabola del Samaritano (Lc 10, 30ss.) – cosa deve fare il sindaco, cioè il capo ed in certo modo il padre ed il responsabile della comune famiglia cittadina? Può lavarsi le mani dicendo a tutti: – scusate, non posso interessarmi di voi perché non sono uno statalista ma un interclassista?

Giancarlo Niccolai – Centro Studi “Giuseppe Donati” di Pistoia
Mauro Matteucci - Centro di documentazione e di progetto "don Lorenzo Milani" di Pistoia

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