Premio Letterario Internazionale di Narrativa e Poesia "Giorgio La Pira"

Il mondo di oggi ha bisogno sempre più di persone che sappiano “convertire in investimenti di pace gli investimenti di guerra, trasformare in aratri le bombe, in astronavi di Pace i missili di guerraGiorgio La Pira

lunedì 16 febbraio 2015

Vittorio Bachelet: un riformatore autentico e coraggioso

E’ necessario saper vedere i segni dei tempi
e saperli giudicare alla luce della fede.
    


  In un periodo di gravissima cancellazione della memoria, ricordare Vittorio Bachelet ucciso il 12 febbraio di 35 anni fa, può sembrare quasi inutile se non desueto, quando invece significa riaffermare con forza l’importanza di una figura, che seppe lasciare una traccia indelebile sia sul piano del rinnovamento ecclesiale che del diritto costituzionale. Perciò, come promotori del Giardino dei Giusti di Pistoia – in cui una pietra ricorda il grande giurista -  da noi voluto come monito degli spiriti che seppero dire di no in nome del valore universale dell'uomo e della giustizia, intendiamo condividere una riflessione sull’importanza della sua opera e del suo impegno stroncati da un vile attentato delle Brigate Rosse.  Nessuno dimenticherà le bellissime parole pronunciate dal figlio Giovanni nel giorno dei funerali: Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri. 
   Uomo di profonda fede, non abbandonò mai la militanza nell'Azione Cattolica e ne divenne uno dei principali dirigenti nazionali. Nel 1959, Papa Giovanni XXIII lo nominò vicepresidente nazionale e Paolo VI  nel 1964, presidente generale per la prima volta;  venne riconfermato anche per i due mandati successivi, fino al 1973. La missione che gli venne affidata dai due Papi fu rinnovare l'Azione Cattolica per attuare il Concilio, come recita il titolo di un suo libro del 1966. La svolse democratizzando la vita interna dell'associazione in piena coerenza con il rinnovamento conciliare e promuovendo una nuova corresponsabilità dei laici nella vita della Chiesa.
  Negli studi, negli scritti e nel suo insegnamento universitario ebbe sempre la Costituzione come punto imprescindibile di riferimento per il suo impegno come giurista, introducendo profonde innovazioni sul rapporto tra disciplina militare e ordinamento statale,  tra Costituzione e Amministrazione.
  Il suo impegno in politica con la Democrazia Cristiana, che lo portò anche ad esser consigliere del comune di Roma e vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, fu contraddistinto  da una costante attenzione ai bisogni emergenti dalla società secondo un pensiero che dovrebbe ispirare anche i politici attuali: L’impegno politico non è altro che una dimensione del più generale e essenziale impegno a servizio dell’uomo.


Mauro Matteucci – Centro di documentazione e di progetto don Lorenzo Milani di Pistoia

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